Perchè cacciamo? Io penso che una risposta seria a questa domanda (che sicuramente ci siamo posti tutti) abbia una importanza fondamentale per affrontare le diverse tematiche del nostro BLOG.

Perchè cacciamo? Perchè trovare un perchè

Definire piú profondamente il vero “perché” cacciamo, ci sacrifichiamo e ce ne gioiamo, ci aiuterá sicuramente a inserirci con il modo giusto nel concetto di “cacciatore” e del “come si dovrebbe cacciare” nei tempi e nella realtá che ci circonda.

Difficilmente, durante un particolare momento, che so io? …alzandosi alle 3 di notte con gli occhi cisposi dal sonno, ..camminando dietro il deretano del cane sferzati dalla pioggia e con il vento che ci gela la faccia, …ritornando a casa con “le pive nel sacco” dopo aver scarpinato tutto il giorno e padellato goffamente l’unica occasione fermata dal cane, insomma prima o poi tutti (almeno io si!) ci siamo chiesti …ma che c…. me lo fa fare?!?

É chiaro che é solo una domanda fugace ed é altrettanto chiaro il fatto che un vero cacciatore, l’istante dopo postasi la suddetta domanda, sta giá pensando quando e dove andrá a caccia la prossima volta.

Ma, avendo spesso ricevuto risposte tipo: passione, amore e addirittura qualche volta malattia, dobbiamo capire che questa risposta in realtá ne crea solamente un’altra.

Perché questa passione? Perché questo amore? Perché sono malato? La vera risposta io penso cha vada cercata nel significato base di “caccia” e applicarlo all’evoluzione della nostra specie.

Perchè cacciamo: l’evoluzione della specie

Mi sembra alquanto scontato che dopo 4 miliardi di anni (datazione scientifica di anno piú o anno meno per la comparsa della vita sul nostro pianeta) di questo andazzo (ricordatevi che chi non lo rispettava l’andazzo é giá morto da molto tempo), questo istinto (cacciare) si sia ben radicato/selezionato nei geni per cui eccoci qui oggi: chi con gli artigli, chi con i denti, chi con tentacoli e col fucile… tutti a cacciare.

È storicamente provato che noi (Homo Sapiens) abbiamo negli ultimi tempi (c/a 30 milioni di anni ma una bazzecola paragonata ai 4 miliardi di anni sopra citati) cambiato le nostre abitudini.

Vuoi che sia l’aumento del volume cerebrale, vuoi per il nostro istinto di collaborazione, agricoltura, allevamento, ecc. , ma di fatto é accaduto che, anche chi non cacciava o peggio ancora non era adatto a cacciare, non solo sopravviveva ma si riproduceva.

Perchè cacciamo?

Perchè cacciamo?

Cambiando le regole di selezione, come Charles Darwin ci insegna, i geni “cacciatori” che attivavano in noi l’istinto della caccia e che prima si tramandavamo di padre in figlio, per molti di noi uomini nello scorrere dei millenni, non accadde (o accadeva piú raramente).

Quello che si verificó di conseguenza fu un processo di atrofizzazione/disattivazione che spiega (in una versione molto semplificata!) la differenza tra chi oggi sente piú forte il richiamo della caccia e chi no.

Intendiamoci bene chi non caccia, sia per atrofizzazione dei geni o perché si sente “etico e verde”, é comunque un “predatore” ma semplicemente lui la predazione la fa solo al Supermercato.

Pagando con soldi sia il cibo che acquista che chi ha fatto il “lavoro sporco” per lui, uccidendo e impacchettando animali magari uccisi con sistemi inumani e dopo una vita vissuta in condizioni da fare schifo.

E sia ben chiaro che non fanno eccezione a questa regola nemmeno i cosí chiamati “vegetariani” o peggio i “vegani”.

Loro comunque si sbaffano (predano) delle vite; che siano carote, cipolle o sedani, comunque cose vive … o almeno lo erano prima che fossero “sbaffate”.

Stesso discorso vale per fagioli, piselli, semi o uova, embrioni che potevano essere potenzialmente future piante o animali (vivi).

Chi oggi caccia non lo fa per scelta ma perché di base ha dentro un istinto/richiamo che é piú forte di lui. Non ci si sveglia un bel giorno dicendo: … ecco adesso mi metto a fare il cacciatore!

Perchè cacciamo? Una conclusione

Io, personalmente, pur non avendo cacciatori in famiglia stretta (invero cacciatore lo era il nonno materno che tra l’altro fu ucciso da una fucilata durante una cacciata alla lepre ma io avevo solamente 5 anni), all’etá di 8 anni chiesi a “Gesú Bambino” nella mia letterina natalizia un fucile ad aria compressa e a mia madre stupita che mi domandava la ragione di quella scelta “bellica”, risposi come se fosse la cosa piú naturale del mondo: “…per sparare ai passeri!”.

Raggiunti 16 anni (a quei tempi in Italia era legale ora non so!) con i miei risparmi mi comprai un bel “flobert” caricamento “Mauser” con cartuccine cal 9, …..e giú fucilate a tutto ció che svolazzava!

Nella mia vita ho sempre risposto molto deciso a coloro che mi domandavano perché ero diventato un cacciatore:

… cacciatore non lo si diventa, cacciatore si nasce.

LINKS ESTERNI INTERESSANTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Caccia

SULLO STESSO ARGOMENTO ALL’INTERNO DEL SITO:

https://www.club-scandinavia.com/cosa-e-la-caccia.html

Cosa è la caccia? Questa è una domanda interessante che può ricevere una serie di risposte molto differenti. Andiamo a vedere cosa è la caccia per noi di Club Scandinavia.

Cosa è la caccia secondo le definizioni ufficiali:

Descrizione del significato tratta dal dizionario Garzanti: ….. “ricerca, uccisione o cattura di animali selvatici da parte dell’uomo o di un altro animale”.

Descrizione del significato tratta da enciclopedia Treccani: ….”Attività di cattura o di uccisione di animali selvatici, mediante l’uso di strumenti tecnici idonei e in particolare di armi”

Descrizione del significato tratta da Wikipedia: ….” La caccia è la pratica di catturare o abbattere animali, solitamente selvatici, in principio per l’approvvigionamento di cibo, pelli o altre materie”

Link su definizione di “cosa è la caccia” su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Caccia

Queste sono 3 delle molteplici spiegazioni letterarie ufficiali che si trovano generalmente consultando i media.

Cosa è la caccia per me:

A parer mio, oltre a dare un alone crudele e negativo a chi legge, estremamente fuorvianti e soprattutto limitate.

Come vogliamo allora definire l’azione di un virus che si insedia dentro le cellule uccidendole per moltiplicarsi o di una ameba che insegue un’altra per poi fagogitarla o della Dionaea Muschipula (comunissima pianta carnivora) che intrappola l’insetto attratto del profumo del suo nettare e se lo pappa? … “soppressione” o forse “fare morire di paura”!

No, per me anche questa é pura e semplice “caccia”, magari fatta in modi strani e diversi e non con arco o il calibro 12 ma rimane comunque: “caccia”. Quindi il mio giudizio a “ morale della favola” é che tutto ció che vive per sopravvivere caccia.

Se vogliamo andare alle origini della “caccia” allora dobbiamo incominciare attestando che qualsiasi forma di vita, e con forma di vita mi riferisco proprio a tutte, un batterio, un’ameba, un anemone, io , voi, una starna e il mio vicino di casa, abbiamo fin dalla nascita ben impresso nel DNA due regole imperative a cui dobbiamo assolutamente ubbidire:

1-sopravvivere ;

2-riprodursi; pena per chi non obbedisce o lo fa ma in malo modo: morte ed estinzione.

Sulla numero 2,”riprodursi”, che comunque io sospetto essere la principale, al momento non mi dilungo in quanto non interessante al nostro argomento (almeno non direttamente perché comunque chi non mangia normalmente non ha neanche la forza di riprodursi).

Nella numero 1 sta il fulcro della nostra questione; per sopravvivere dobbiamo per forza: primo – mangiare e secondo ( non dimentichiamolo perché fa sempre parte del sopravvivere )- non farci mangiare.

Questo tra l’altro ci porta a un’altra deduzione: tutte le forme di vita per vivere devono interpretare contemporaneamente due ruoli: quello di predatore e quello di preda (incluso noi umani nel caso malaugurato di incontrare un leone, uno squalo o peggio, disarmati). Di questo effetto collaterale ma importante ne parleremo in seguito.

C’é una ennesima descrizione usata per definire la caccia e in particolar modo riferita a noi cacciatori odierni: “sport”.

La ho tenuta per ultima perché io penso sia la piú odiosa di tutte e (da non trascurare coi tempi verdi che corrono) ci fa automaticamente apparire (a non caccianti o altro) come dei macabri sadici immorali.

Definire la caccia “uno sport” e quindi noi cacciatori “degli sportivi” mi pare veramente insensato e insultante.

Certo che sgambare chilometri e chilometri dietro un cane e su terreni spesso difficilissimi richiede un fisico allenato che gli si potrebbe anche appiopargli il termine di fisico “sportivo”.

Pure certo che chi frequenta qualche disciplina di tiro al piattello e magari fa gare puó essere chiamato “sportivo”.

Ma per favore non definiamo sportivo: “… ricerca, uccisione o cattura di animali selvatici da parte dell’uomo o di un altro animale” o peggio ancora: “… pratica di catturare o abbattere animali, solitamente selvatici, in principio per l’approvvigionamento di cibo, pelli o altre materie”, perché se qualche “Rambo” veramente ritenesse di essere “sportivo” praticando questi atti, ebbene io gli consiglierei di visitare uno buon psicanalista.

La vita é sacra e noi “cacciatori” ne siamo perfettamente consapevoli.

Nessuno meglio di un “cacciatore” sa apprezzare Madre Natura e l’armonicitá di tutte le forme di vita in essa comprese. Fin da tempi remoti i cacciatori onoravano e rispettavono le loro vittime e, a prova di ció,ancor oggi diverse tribú, africane o altre (loro con la caccia ci vivono!), mantengono le tradizioni degli avi chiedendo formalmente di essere scusati alle loro vittime.

Per me, la vera e unica risposta che dovrebbe essere pubblicata sul significato di caccia é :

…. “attivitá atta a procurare cibo per sopravvivere”

LINK INTERNI AL SITO:

Racconti di Caccia

Nel corso di molti anni vissuti cacciando e attraverso la mia attivitá di operatore turistico/venatorio, ho avuto modo di accumulare, sia per esperienze personali che ascoltando quelle dei miei clienti, un bagaglio alquanto forbito di informazioni, racconti, fatti curiosi ed altro su tutto ció che riguarda caccia in generale ma e soprattutto quella con il cane da ferma.

Fermamente convinto che “informazione” sia un fattore importantissimo per evolvere e migliorare, lo scopo prefisso di questo blog, evidentemente indirizzato solamente a cacciatori, dovrebbe essere quello di contribuire a farci analizzare piú profondamemte il “perché” e il “come “ cacciamo ma e soprattutto se tutto questo sia consono e adeguato alla realtá storica del terzo millenio in cui viviamo.

Premetto nuovamente che, essendo io stato soprattutto un amante della caccia a selvaggina pennuta con cani da ferma e avendola praticata intensamente per diversi lustri, queste sessioni saranno riferite spesso e soprattutto a coloro che praticano questa bellissima forma di caccia.

Penso e propongo, per non complicare troppo la cosa e renderela tediosa, di suddividere i vari argomenti che ritengo interessanti in diverse sessioni in cui io e voi condivideremo argomenti, analisi, storie, foto e video impressioni, pensieri e dubbi.