Questo é un argomento che mi sta a cuore forse piú che la caccia stessa, anzi a volte sospetto che ormai non caccerei piú se non avessi con me il mio fedele amico cane.
Tutta la mia vita é stata accompagnata da cani. Dall’etá dell’adolescenza fino a oggi costantemente al mio fianco ho sempre avuto uno o piú cani e, viene da se, che essendo io geneticamente ammalato per la caccia, erano quasi tutti dei cani da caccia.
Il primo, addestrato rigorosamente con il libro di Felice Delfino ”l’addestramento del cane da ferma”, fu un bracco tedesco (gli appioppai, chissá perché, il nome di SAPPO) che, fedele alla sua stirpe, si riveló una vera e propria macchina da guerra.
Dopo di ché: …. vai con una fila di bracchi italiani intermezzati da un setter (a chi interessa il ”Rex” é descritto nel mio racconto: ”A regine con il re”) e da un drahthaar (un mostro teutonico di nome ”Karsson” che a beccaccini diventava leggero come una piuma!).
Comunque, a prescindere dalla loro razza o dalle arti marziali, da me tutti assolutamente amati moltissimo e inconsolatamente rimpianti.
Le ragioni di questo mio comportamento/sentimento saranno sicuramente molteplici e chissá quanta roba ce ne tirerebbe fuori la psicoanalisi ma io, che di natura preferisco risposte corte, preferisco rispondermi con una semplice frase: ”…. piú conosco gli uomini e piú amo gli animali”.
Adesso, per favore, leggendo qui sopra non mi confondete con quei maniaci che ridicolizzano i cani con vestitini e scarpette alla moda o S.P.A da elite; io penso che un cane deve essere trattato da CANE come il mio vicino di casa deve essere trattato da UMANO (la cosa in veritá potrebbe essere discutibile ma non in questo articolo!)
Nella mia lunga attivitá di operatore turistico-venatorio ho dovuto trattare annualmente con l’organizzazione logistica dei trasporti per cani e in tragitti anche estremamente lunghi e disagevoli; inoltre spesso mi si richede consiglio sulla scelta di professionisti seri per l’addestramento dei cani (…. rarissimi come gli operatori turistico-venatori!).
La mia risposta/scelta in quasi tutti i casi (… purtroppo un paio di volte per urgenza mi affidai alle persone sbagliate!) é sempre stata decisa soprattutto ”a pelo”; perché semplicemente, a chi ama e rispetta i cani, bastava parlagli ascoltando e osservandone le reazioni per capire immediatamente se quella persona veramente é competente ed appassionata o semplicemente ( … perdonatemi l’espressione) si arrabatta per un piatto di minestra.
Troppe volte ho visto pseudo cacciatori o addestratori (… quelli veri no per fortuna!) trattare il loro cane come uno strumento o peggio.
Troppe volte ho visto infliggere punizioni dolorose e traumatiche a dei ”poveretti” cui l’unica colpa era di avere come padrone una bestia ottusa carente d’intelligenza e di controllo di se stesso.
So di certo e me ne vanto (… alla faccia della modestia!) che tra alcuni gruppi di cacciatori ormai divenuti clienti storici della nostra Societá/Club, si usa bonariamente beffeggiarmi con: …. Silvio tratta meglio i cani che i clienti! Ma credetemi che la cosa é sacrosantamente vera!
Io penso che i cacciatori (alias gli umani) i ”disagi” se li vanno a cercare e, volendo, se li possono anche evitare (non sempre!), ma i cani questo previlegio non hanno! A loro vengono semplicemente imposti, punto e basta.
Per cui al fine di raggiungere lo scopo che mi propongo con questo articolo, e cercare con modestia di almeno in parte di aiutare i nostri cani (… ma anche gli altri!) divideró questo articolo in due parti che scriveró nelle prossime sessioni:
Definire CHI (non COSA) é un CANE
il CANE (nostro) e NOI